Imelda bassanello, a cura di Elena Gollini

La scelta di Imelda Bassanello di orientare e modulare la sua ricerca artistica passando dall'ambito pittorico a quello scultoreo le ha permesso di riproporre le tematiche già sviluppate e di rinnovarle e rivisitarle con interessanti spunti ideativi e variazioni esecutive, mantenendo però intatto il filo conduttore portante, che funge da pietra miliare simbolica e imprescindibile del peculiare stile, che la contraddistingue. Riesce perfettamente a instaurare un dialogo virtuale tra i due generi da lei approfonditi, che risulta particolarmente significativo per rafforzare e avvalorare lo spessore d'insieme della corposa e variegata produzione di radice tradizionale e artigianale. Questo percorso è finalizzato ad attivare quella speciale sinergia di coesione, che le consente di avere piena e incisiva efficacia comunicativa, in riferimento agli importanti messaggi sottesi da condividere con lo spettatore tramite il forte potere d'impatto evocativo delle opere, volutamente contornate e avvolte da un'atmosfera ludica e giocosa. L'opera appare inserita e racchiusa in un contesto di tipo fiabesco e fantastico, dove l'elemento della fantasia alimenta la sfera dell'immaginario, ma al contempo induce a profonde riflessioni interiori ed esistenziali, a pensieri rivelatori, che vanno ben oltre le coreografiche raffigurazioni visive proposte nella permeante plasticità tridimensionale ravvisabile a tutto tondo.
Le combinazioni strutturali e cromatiche, elaborate con attento e scrupoloso studio a monte, infondono all'insieme narrativo un senso di armonia ed equilibrio dinamico. L'opera possiede una propria forza espressiva intrinseca e diventa il "luogo eletto e prediletto" dalla Bassanello per dare vita ad un sogno inserito nella realtà circostante, dove la potenza evocativa dell'immagine si mescola allo stupore incuriosito per come viene rappresentata, nelle sue caratterizzazioni atipiche e non convenzionali. L'opera diventa il terreno ideale per attuare un'invenzione stilistica e formale, generando un vivace interscambio continuo tra reale e irreale, dove l'incontro tra gli elementi compositivi diversi produce una trasfigurazione, che acquista la valenza di metafora dell'arricchimento, dell'acquisizione e del rinnovamento di profondi valori. L'età dell'infanzia e del gioco è concepita come età magica, contenitore e serbatoio di memorie e ricordi preziosi, che vengono poi conservati e recuperati nell'età adulta. Nel gioco il bambino entra dentro di sé, vive appieno la sua interezza, che perderà inevitabilmente nel decorrere del tempo. Questo concetto funge da illuminante "pretesto poetico" per innescare gli scenari sui quali si animano le raffigurazioni, in cui convivono insieme invenzione creativa, maestria tecnica e strumentale, afflato aulico e ispirazione libera e spontanea. La Bassanello appartiene a quella tradizione di artisti, che lavorano e interagiscono con la materia in totale e completa simbiosi, generando con essa un legame inscindibile di appassionata proiezione. Nel rapporto con il legno sembra volerci suggerire, che nel grande ceppo della natura e alla natura dobbiamo sempre ritornare, per ritrovare l'energia ancestrale e riprendere il nostro cammino con più rinvigorito slancio trainante. Nelle opere si sprigiona energia pulsante e vitale, non intesa come brutale o ostentata con esagerazione, ma bensì sempre dosata e calibrata, derivante da una ponderata meditazione che la guida e da un paziente e accurato esercizio. Si può individuare una spiccata originalità stilistica non fine a se stessa, ma evocativa di verità essenziali da diffondere: ripensare a un'armonia e a un senso di unità e aggregazione perdute, riscoprire la complicità del gioco. La sua arte racchiude un'intonazione intima e privata, contiene una visionarietà non priva di stupore e sorpresa e parla di valori umani universali condivisibili."

Elena Gollini

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